martedì 18 agosto 2009

Il ritmo (come fai a non ballare?) - Ryhthm (how can you not dance?)




I metodi moderni della didattica musicale come ad esempio il Manuale di musica (di Mario Fulgoni, volume primo - Edizioni musicali La nota) iniziano il percorso di apprendimento con lo studio del ritmo. Condivido pienamente l'idea affermando quindi che il ritmo è la base della musica. E' logico, visto che è stata probabilmente la prima forma di comunicazione umana. L'immagine consolidata dell'uomo delle caverne che per trasmettere messaggi si batte il petto ne è una spia evidente. E' quindi un segno di intelligenza che trasmette regolarità e sicurezza e non è un caso che il meccanismo si trovi anche visivamente, nelle pubblicità, nei dipinti e nell'architettura, sotto forma di figure che si ripetono. La percussione in sé è dunque un esternazione della pulsazione del cuore umano ed è anche una forma liberatoria e di rilascio delle tensioni che riflette la voglia di muoversi liberamente e probabilmente anche di danzare.
Tradotto in musica, Bobby McFerrin docet, parlando di Bach e della "danceability of music" (la capacità della musica di far ballare) in un documentario di Michael Lawrence della MLF films:
"[...] I'm surprised that when you hear this music (speaking of Bach) that you just don't really let yourself go, because, you know (he start singing)... I mean... how can you not dance to that? [...]".
"[...] Non so come si fa ad ascoltare questa musica (di Bach) senza lasciarsi andare (inizia a cantare)...voglio dire...come fai a non ballare? [...] ".

Nella pratica, partiamo per convenzione con il ritmo che la nostra cultura occidentale sembra prediligere, il quattro quarti. Quattro quarti non significa altro che quattro battiti o quattro pulsazioni. Si usa la dicitura QUARTI (o mezzi, ottavi e raramente, sedicesimi e trentaduesimi) per facilitare la suddivisione ritmica, che affronteremo più avanti.

Iniziamo contando da uno a quattro in modo ciclico ad alta voce e battendo le mani ogni volta che si pronuncia il battito numero uno. Poi facciamo lo stesso, ma battendo in corrispondenza di ogni numero. Più volte si batte le mani all'interno di un ciclo e più si suddivide.


Il passo successivo consiste nell'ascoltare delle canzoni qualsiasi e ben ritmate accompagnando con il battito di mani la pulsazione. Questa pulsazione è il cuore della musica e il battito di mani deve essere uniforme e regolare. Lo si può fare in qualunque momento, anche senza strumento. All'inizio lasciatevi guidare dall'istinto e il vostro corpo si muoverà automaticamente a tempo.






A lot of modern music methods often start from rythm.
I fully embrace this structuring by saying that ryhtm is the foundation of music.
It's quite obvious, since it's one of the most, if not "the", most ancient form of human communication. Think about the caveman beating his chest to deliver his messages.
Then, it's a sign of regularity and cleverness and it's not by accident that the same principle applies to drawings, architecture and advertisings, where ryhthm shows up as repeating pictures.
Percussion is also a figurative translation of the human heart and a rite, both of releasing tensions and of movement and dance.
Musically, Bobby McFerrin docet, speaking of Bach and the "danceability of music" in a Michael Lawrence's documentary, by MLF films:
"[...] I'm surprised that when you hear this music (Bach) that you just don't really let yourself go, because, you know (he start singing)... I mean... how can you not dance to that? [...]".

So, the first thing we want to do to get familiar with rhythm, is basically to clap our hands.
Start by counting out loud 1,2,3,4 and clapping every four beats. Move on by clapping on every beat. As we progress, we will start to subdivide the beat further.
Get in touch with your favorite songs and clap your hands along. Do it istinctly and your body will do the rest.

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