venerdì 25 dicembre 2009

Esercizio delle ottave

Continuiamo con la visualizzazione delle note sul manico della chitarra.

Questo esercizio mi ha aiutato tantissimo nel prendere confidenza con le posizioni dei suoni.
Da ripetere partendo da ogni nota.


Fai clic sull'immagine per ingrandirla.

Qui di seguito, il link del video.

http://www.youtube.com/watch?v=lL0FEuCq8MI

Creative Commons License
Easyguitarmethod by Easyguitarmethod is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at easyguitar4u.blogspot.com.

venerdì 4 dicembre 2009

Lettura

La lettura musicale con la chitarra è generalmente più impegnativa degli altri strumenti. Questo perchè esistono più possibilità per suonare una nota.
Partiamo con questi due esercizi.
Se nel percorso di studio si dedicherà costantemente un po' di tempo alla lettura, i benefici si tradurranno soprattutto in una maggiore facilità nel trovare le note sul manico dello strumento.
Ovviamente, tenere il tempo (i quarti, o "battiti") con il piede.


1.




2.







Fai clic sulle immagini per ingrandirle.

Creative Commons License
Easyguitarmethod by Easyguitarmethod is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at easyguitar4u.blogspot.com.

mercoledì 4 novembre 2009

Blues in 12 misure

Ricapitolando, ormai dovreste sia conoscere un po' di teoria musicale di base che saper suonare qualche giro di accordi di canzoni "folk" o "pop" tenendo sempre il tempo con il piede. Adesso iniziamo a fare un bel passo più in là con il famoso giro di blues. E' una forma sonora di origine afroamericana, armonicamente è semplice, lascia grandi possibilità per l'improvvisazione ed è composta da accordi di settima (accordi formati da quattro note). Questo giro lo troverete, magari con qualche lieve cambiamento, in una miriade di canzoni. Buon divertimento!

Fai clic sull'immagine per ingrandirla.

giovedì 29 ottobre 2009

Scala cromatica

Ecco l'esercizio di tecnica per eccellenza: la scala cromatica, che vuol dire letteralmente "scala dei colori". In altre parole, è una sequenza di tutte le note musicali. Impararla per mettere in pratica la plettrata alternata. Si suona generalmente in ottavi o in sedicesimi, ma l'importante è tenere sempre il tempo con il piede.




Fai clic sull'immagine per ingrandirla.



Creative Commons License
Easyguitarmethod by Easyguitarmethod is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at easyguitar4u.blogspot.com.

martedì 27 ottobre 2009

Plettrata alternata

La plettrata alternata è una delle basi della chitarra moderna. L'obiettivo di questa tecnica è suonare in modo uniforme e scorrevole. E' un po' come camminare, prima un piede, poi l'altro. Così con il plettro: giù, su, giù, su, eccetera.
Per esercitarsi: tenendo il tempo con il piede, suonare ottavi, sedicesimi e terzine. Quando il movimento della mano destra sarà automatico, si potranno sperimentare altre soluzioni, anche se in genere il colpo in battere viene più naturale con la plettrata verso il basso e quello in levare con la plettrata verso l'alto.
Ci si deve ricordare di mantenere il plettro vicino alle corde, per economizzare il movimento.
La tecnica vale sia per le note singole che per gli accordi.



venerdì 23 ottobre 2009

Solo un pensiero

Durante una delle lezioni che ho tenuto recentemente ho avuto una specie di illuminazione, è secondo me uno dei migliori consigli che abbia mai dato, quindi ho deciso di metterlo nero su bianco (bianco su nero, in questo caso!).
Succede che qualche musicista, tra i quali c'ero anch'io, all'inizio del percorso di studio si scontri con una serie di problemi, anche grossi. Spesso sono legati alla mobilità delle mani, al senso della coordinazione e del ritmo, alla teoria e via dicendo. E' normale, data la complessità della materia.
La soluzione che viene messa istintivamente in pratica, però, è la ripetizione di un movimento o di un esercizio che lo faccia "venire bene". Ma quello che di solito manca (anche tra persone che si esercitano da anni) non è tanto l'esercizio fisico, ma il pensiero musicale in genere.
Quando qualcuno inizia a studiare ha infatti due possibilità: suonare, ripetendo meccanicamente i movimenti fisici per creare una così detta "memoria muscolare" oppure affiancare alla tecnica quello che io chiamo il pensiero musicale, che è la capacità di capire e dare un senso agli eventi sonori. La seconda opzione è preferibile perché i primi passi dell'apprendimento dovrebbero essere finalizzati non tanto alla fisicità pura, ma alla capacità di affinare le tecniche di percepire e pensare la musica. A parità di ore di esercizio, immaginate quale strada può condurre ai risultati migliori.
Ma in pratica? Qualcuno si chiederà. In pratica bisogna soprattutto cantare e questo vale per tutti gli strumentisti. Cantare significa avere l'esperienza fisica del suono,affinare la capacità di intonarsi e di ascoltare e, siccome la musica è l'arte di gestire i suoni, i benefici sul proprio strumento preferito saranno una conseguenza naturale.
Non solo suonare ripetendo “ciecamente”, dunque, ma cantare, ascoltare con interesse dando un senso a ciò che si percepisce, parlare di musica con gli amici, leggere, interessarsi ai meccanismi dei suoni e dei ritmi, trascrivere, provare, comporre, e chi più ne ha più ne metta. In due parole, iniziando ad espandere il proprio pensiero musicale.

Creative Commons License
Easyguitarmethod by Easyguitarmethod is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at easyguitar4u.blogspot.com.

domenica 4 ottobre 2009

I gradi di una scala

In ogni scala, ogni nota ha un nome:

1)Tonica (è quella che dà il nome alla scala, ha la funzione di “risolvere” il discorso musicale)
2)Sopratonica (ha tendenza a risolvere verso la tonica)
3)Mediante, caratteristica, modale (determina se una scala è maggiore o minore)
4)Sottodominante (tende a risolvere verso la mediante)
5)Dominante (nota che gode di una certa stabilità, in modo simile alla tonica)
6)Sopradominante (tende a risolvere verso la dominante)
7)Sensibile (è la nota che più di tutte “spinge” verso la tonica e da questa dista un semitono) o Sottodominante (a differenza della sensibile dista un tono dalla tonica)

Per esemplificare:

Tonalità di DO:

1)DO: tonica
2)RE: sopratonica
3)MI: mediante, caratteristica, modale
4)FA: sottodominante
5)SOL: dominante
6)LA: sopradominante
7)SI: sensibile


Tonalità di FA:

1)FA: tonica
2)SOL: sopratonica
3)LA: mediante, caratteristica, modale
4)SI bemolle: sottodominante
5)DO: dominante
6)RE: sopradominante
7)MI: sensibile

Le altre tonalità trovatele come esercizio.

Tutte le note tendono a risolvere in senso discendente, tranne la sensibile che invece “spinge” verso l'alto, cioè verso la tonica. La prima, la terza e la quinta nota di una scala si comportano quindi come dei “nodi magnetici” che attirano le altre note. Il nodo più forte è la tonica.

E' molto utile visualizzare i gradi come se fossero dei veri e propri gradini di una scala (clicca sull'immagine per ingrandirla):




Creative Commons License
Easyguitarmethod by Easyguitarmethod is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at easyguitar4u.blogspot.com.

sabato 19 settembre 2009

Accordi - Chords




Suoniamo subito alcuni accordi di base. Questi fungono anche da modelli o schemi che ci permetteranno di imparare semplicemente tutti gli accordi maggiori e minori.
Tenere il tempo col piede, all'inizio, è fondamentale.









Let's play now some simple chords. These will be useful because they can be also used as models or forms, to learn more complex things. Tapping your foot is essential.




Creative Commons License
Easyguitarmethod by Easyguitarmethod is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at easyguitar4u.blogspot.com.

giovedì 3 settembre 2009

La prima video lezione - First video lesson


Ecco come suonare le tre scale di do.

La prima, con le corde a vuoto.

La seconda si può trasportare in qualunque posizione partendo dalla quinta corda. In pratica, la chitarra funziona molto con gli schemi. Questo schema si può riportare su qualunque nota della quinta (e in realtà anche della sesta) corda, producendo il suono della relativa scala maggiore. Se parto dal re (quinto tasto, quinta corda) avrò la scala di re maggiore, se parto dal fa (ottavo tasto, quinta corda) avrò la scala di fa maggiore e via dicendo.

La terza si impara per completare le possibilità dello strumento. In pratica, così si suonano tutte le note della scala di do presenti sulla chitarra.






Here's how to play the scales.

The first one has open strings.

The second one can be adapted to every major tonality. A lot of guitar's dynamic pivots around patterns.
This is one of those. So, if we start like we did, in C major, the first note was on the 3rd fret and 5th string where the note C resides. If we want to play, say, D major scale, just do the same finger pattern starting from the 5th fret, 5th string. Same thing goes with all other tonalities.

The third one is a very useful exercise which use up all the instrument possibilities, regarding the C major scale. In other words, no tones at all are left out when doing this.




Easyguitarmethod by Easyguitarmethod is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Based on a work at easyguitar4u.blogspot.com.

sabato 22 agosto 2009

Partire nel modo giusto - Starting the right way





La domanda che si fa più spesso quando si comincia a suonare la chitarra è: da dove si comincia? Come prima cosa, trovatevi un buon insegnante. Se è vero che nella musica non esistono scorciatoie, è altrettanto vero che un buon insegnante vi farà percorrere la strada nel modo più veloce. Dal punto di vista pratico, invece, basta analizzare un po' di metodi musicali per rendersene conto da soli. Per nominarne solo alcuni, il Fulgoni, il Leavitt (W. Leavitt, A modern method for guitar Volume one, Berklee series), il Kodaly, partono tutti da un concetto che nella nostra cultura occidentale è talmente conosciuto da risultare spesso ripetitivo: la scala di DO maggiore. La ragione del perché nel mondo musicale la bandierina di partenza sia messa proprio in questo punto è legata al fatto che nel piano, lo strumento didattico per eccellenza, la scala di do corrisponde esattamente ai tasti bianchi. E' dunque una scala visivamente pura e lineare, con un suono decisamente familiare.

Provate ora a creare delle melodie usando solo i tasti bianchi di un piano, non conta il grado di preparazione che avete, conta l'entusiasmo e la voglia di esprimervi che faranno uscire musica da uno strumento che finché non lo suonate, rimane un bel mobile. Come dice Jamey Aebersold non esistono note sbagliate, ma solo note meno adeguate. Divertitevi con i suoni.

 Sullo spartito, la scala di do maggiore si rappresenta così (fai clic sull'immagine per ingrandirla):






Mentre con il pianoforte e le tastiere in genere esiste solo un modo per suonare la scala, sulla chitarra uno stesso suono è presente in più posizioni. Ne deriva che sulla sei corde esistono soluzioni molteplici, ecco le più comuni:


Scala di DO maggiore con le corde a vuoto (fai clic sulle immagini per ingrandirle):



--------------------------------------------------------------------------------

Scala di DO maggiore con schema trasportabile in tutte le tonalità:


--------------------------------------------------------------------------------

Scala di DO maggiore lungo ogni corda della chitarra:





One of the most common question about the study of music is: where do I begin? First of all, get a good music teacher. If it's true that in music there are no shortcuts, it's as much true that you can walk the road faster, with a good guide. Practically, as almost every music method teach, we should start from the C major scale. The reason resides in the way the piano is built. It is the most common educational instrument and the c major scale corresponds to its white keys. So, basically, it's a simple scale by visual and auditory means.

Here is how the scale is represented in a musical score (click on the image to enlarge it):




Head to a piano or another instrument and start playing free melodies. There is no such thing as a wrong note, but only poor choices, as Jamey Aebersold says. All the theories and practical exercises will be absorbed in time.
Now let yourself go and have fun.


While in the piano there's only one way to play the C major scale, in the six string there is more:

C major scale with open strings (click on the image to enlarge it)

----------------------------------------------------------

C major scale with a pattern fitting all tonalities

----------------------------------------------------------
C major scale along each guitar string


martedì 18 agosto 2009

La chitarra - The Guitar







Corrispondenza fra le note del piano e della chitarra (fai clic sull'immagine per ingrandirla).






Match between piano and guitar tones (click on the image).






Il ritmo (come fai a non ballare?) - Ryhthm (how can you not dance?)




I metodi moderni della didattica musicale come ad esempio il Manuale di musica (di Mario Fulgoni, volume primo - Edizioni musicali La nota) iniziano il percorso di apprendimento con lo studio del ritmo. Condivido pienamente l'idea affermando quindi che il ritmo è la base della musica. E' logico, visto che è stata probabilmente la prima forma di comunicazione umana. L'immagine consolidata dell'uomo delle caverne che per trasmettere messaggi si batte il petto ne è una spia evidente. E' quindi un segno di intelligenza che trasmette regolarità e sicurezza e non è un caso che il meccanismo si trovi anche visivamente, nelle pubblicità, nei dipinti e nell'architettura, sotto forma di figure che si ripetono. La percussione in sé è dunque un esternazione della pulsazione del cuore umano ed è anche una forma liberatoria e di rilascio delle tensioni che riflette la voglia di muoversi liberamente e probabilmente anche di danzare.
Tradotto in musica, Bobby McFerrin docet, parlando di Bach e della "danceability of music" (la capacità della musica di far ballare) in un documentario di Michael Lawrence della MLF films:
"[...] I'm surprised that when you hear this music (speaking of Bach) that you just don't really let yourself go, because, you know (he start singing)... I mean... how can you not dance to that? [...]".
"[...] Non so come si fa ad ascoltare questa musica (di Bach) senza lasciarsi andare (inizia a cantare)...voglio dire...come fai a non ballare? [...] ".

Nella pratica, partiamo per convenzione con il ritmo che la nostra cultura occidentale sembra prediligere, il quattro quarti. Quattro quarti non significa altro che quattro battiti o quattro pulsazioni. Si usa la dicitura QUARTI (o mezzi, ottavi e raramente, sedicesimi e trentaduesimi) per facilitare la suddivisione ritmica, che affronteremo più avanti.

Iniziamo contando da uno a quattro in modo ciclico ad alta voce e battendo le mani ogni volta che si pronuncia il battito numero uno. Poi facciamo lo stesso, ma battendo in corrispondenza di ogni numero. Più volte si batte le mani all'interno di un ciclo e più si suddivide.


Il passo successivo consiste nell'ascoltare delle canzoni qualsiasi e ben ritmate accompagnando con il battito di mani la pulsazione. Questa pulsazione è il cuore della musica e il battito di mani deve essere uniforme e regolare. Lo si può fare in qualunque momento, anche senza strumento. All'inizio lasciatevi guidare dall'istinto e il vostro corpo si muoverà automaticamente a tempo.






A lot of modern music methods often start from rythm.
I fully embrace this structuring by saying that ryhtm is the foundation of music.
It's quite obvious, since it's one of the most, if not "the", most ancient form of human communication. Think about the caveman beating his chest to deliver his messages.
Then, it's a sign of regularity and cleverness and it's not by accident that the same principle applies to drawings, architecture and advertisings, where ryhthm shows up as repeating pictures.
Percussion is also a figurative translation of the human heart and a rite, both of releasing tensions and of movement and dance.
Musically, Bobby McFerrin docet, speaking of Bach and the "danceability of music" in a Michael Lawrence's documentary, by MLF films:
"[...] I'm surprised that when you hear this music (Bach) that you just don't really let yourself go, because, you know (he start singing)... I mean... how can you not dance to that? [...]".

So, the first thing we want to do to get familiar with rhythm, is basically to clap our hands.
Start by counting out loud 1,2,3,4 and clapping every four beats. Move on by clapping on every beat. As we progress, we will start to subdivide the beat further.
Get in touch with your favorite songs and clap your hands along. Do it istinctly and your body will do the rest.

venerdì 14 agosto 2009

Partenza! - Start!


Ciao a tutti, mi chiamo Giuseppe Tonello e da diversi anni sono un appassionato studente e insegnante di musica. Questo blog è per tutti quelli che amano quella magica scatola di legno che si chiama chitarra. Qui troverete tutte le informazioni che reputo le migliori per uno studio ordinato ed efficace non solo della sei corde ma della musica in generale. Da dove si parte dunque? Si parte dalla curiosità e dalla voglia di imparare ma la prima nozione che tutti gli aspiranti concertisti dovrebbero conoscere è la sequenza delle note. Osserva il disegno:

Fai clic sull'immagine per ingrandirla


Il diesis alza la nota di un semitono (cioè di un tasto) mentre il bemolle la abbassa, sempre di un semitono. Il bequadro annulla l'effetto dei diesis e dei bemolle.



----------------------------------------------------------------------------------


Hello everybody. My name is Giuseppe Tonello and it's been several years since I'm a passionate student and music teacher. This blog is dedicated to all who love that magical wooden box that goes under the name of guitar. Here you will find all the informations I consider to be the best ones for an elegant and effective way of learning not only your six strings, but music too, in its broadest perspective.
So, where should we start?
From curiosity and passion, I say, but let's get our hands dirty with some real stuff.
The basic principle you have to know is the sequence of the notes. Here it is.

Click the image to enlarge


The sharp shifts the note up by a semitone, the flat shifts the note down by a semitone.
The natural sign nullifies the sharp and flat effects.